giovedì 27 giugno 2019

Audemars Piguet Royal Oak (quando l'acciaio diventò più prezioso dell'oro)

1972: Lucio Dalla porta al successo Piazza Grande mentre Eddy Merckx vince la sua quinta corsa ciclistica Milano-Sanremo. A Marzo dello stesso anno, durante la profonda crisi dell'orologeria - i giapponesi stanno invadendo il mercato con gli orologi al quarzo - la Audemars Piguet, una delle storiche case orologiaie svizzere, presenta un orologio dal design mai visto, tutto in acciaio ma proposto al prezzo di quelli tradizionali in oro. E’ una rivoluzione, perché con il Royal Oak nasce l’orologeria sportiva di lusso.

Il primo Royal Oak, 1972. Foto Timeandwatches

Il design è di una modernità assoluta: caratteristica principale la lunetta ottagonale inserita sulla cassa con otto viti a vista. Il creatore è il leggendario Gérald Genta cui si deve lo stile di molti dei modelli più iconici della storia delle lancette, da Omega a Patek e IWC. Il bracciale, un capolavoro integrato alla cassa, è della Gay Fréres, azienda tra le più famose degli anni ‘50 e ‘60 che opera anche con Rolex e Patek Philippe. Un successo incredibile che continua anche oggi.

Il primissimo Royal Oak (referenza 5402A) aveva una cassa di 39 mm di diametro e, grazie al calibro 2120 con uno spessore di soli 3,05 mm, era molto sottile. Il movimento era di Jaeger-LeCoultre, che lo definiva calibro 920. Anche Vacheron Constantin lo utilizzava (calibro 1120) e per breve tempo anche Patek Philippe (28-255). Jaeger-LeCoultre tuttavia non ne fece mai uso e decise di venderne il brevetto ad Audemars Piguet che produsse e impiegò il calibro 2121 fino al 1999.

Il calibro 2121 era e rimane un elemento essenziale per il successo del Royal Oak. È considerato uno dei movimenti automatici senza complicazioni più belli in assoluto. Il Royal Oak 5402 e tutti i suoi successivi fino all’attuale 15202 sono visti come i modelli originali del Royal Oak Jumbo oppure dell’ Extra-Thin, come Audemars Piguet li chiama oggi. 
Nei primi anni ’90, il designer Emmanuel Gueit di Audemars Piguet prese ispirazione dall'orologio ideato da Genta  e creò il Royal Oak Offshore, meno sobrio e più sportivo.


Qui le mie tre "varianti" tutte Royal Oak:

AP Jubilee: nato per il ventennale del Royal Oak, è stato prodotto in un numero limitato di esemplari (mille totali fra ora, platino, acciaio con quadrante salmone o blu) e con fondello trasparente. Questo è il pezzo numero 442 in acciaio, completo di scatola, controscatola, garanzia e fattura originale d'acquisto, quasi mai indossato.



AP Occhio di Falco: un Royal con calendario e fasi lunari del 1992, piuttosto raro e in ottime condizioni, sempre in acciaio completo di corredo.



AP Tropical: del 1978 con quadrante "tropical", numero 54(!), bellissimo e virato uniformemente, completo di scatola e garanzia, molto ben tenuto.



Considero il Royal Oak di AP come un pezzo di Lucio Dalla: bello, intenso e mai banale.


Fonti: 

Chrono24
Timeandwatches
Bobswatches
Segnatempo
Audemars Piguet

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